Conosciamo tutti la pratica ed economica utilitaria francese. La Citroen 2CV ha reso il marchio un colosso mondiale donando un’auto dal prezzo accessibile a tutti i cittadini. Ma questa versione oggi vale una fortuna.
Difficile immaginare due tipi di vetture che siano così agli antipodi: prendete la Citroen 2CV, l’utilitaria francese del dopoguerra prodotta in 5 milioni di esemplari e famosa in tutta Europa.
Dall’altra parte, prendete un’Alfa Romeo Duetto. Non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra, giusto? E se vi dicessimo che esiste una versione decappottabile e sportiva della nota vettura?
Assieme alla Austin Mini britannica, alla nostra Fiat 500 ed alla Volkswagen Beetle tedesca, la Citroen 2CV è indubbiamente l’utilitaria europea più importante del 900 sia per il numero incredibile di esemplari prodotti sia per l’impatto che questa vettura ha avuto su una Francia ancora in fase di ripresa dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale che rendeva possedere un’auto un vero lusso per il cittadino medio.
In effetti la 2CV nasce tre anni dopo la fine della guerra con intenzioni molto umili: tra i requisiti che il marchio presenta agli ingegneri deputati al progetto, la richiesta che l’auto sia in grado di trasportare un cesto di uova senza romperne neanche una su una strada di campagna dice molto sullo scopo del mezzo e il tipo di clientela che avrebbe dovuto soddisfare. Non nacque come un’auto di lusso insomma, ma pochi sanno che in un certo senso lo è diventata con gli anni…
La versione “di lusso” della Citroen 2CV nasce nel 1956 e incredibilmente non in Francia, patria del modello originale. Infatti è il progettista Robert Radar in forze alla succursale belga della casa francese a sancire la nascita di una incredibile versione sportiva e decappottabile della umile utilitaria francese. Nessuno sa davvero come a Radar venne questa geniale idea: forse proprio la semplicità strutturale della vettura stimolò la fantasia dell’uomo. Il risultato fu incredibile.
Il telaio della vettura, completamente ridisegnato, prevedeva un cofano più ampio per ospitare un discreto motore da 500 cc di cilindrata capace di spingere l’auto a ben 120 chilometri orari contro i 70/80 delle 2CV di quegli anni. Anche l’aerodinamica migliorava e le portiere erano “accettate” per adattarsi al nuovo profilo sportivo della macchina.
La vettura venne rinominata Citroen Radar: la ditta belga cercò di cavalcare subito l’interesse suscitato dal veicolo, annunciando la produzione di un lotto di 60 esemplari. Dopo i primi 5 prototipi che includono un’auto di proprietà esclusiva dell’ideatore del modello, la casa cercò di mettere l’auto in produzione in serie ma incontrò una grossa serie di difficoltà economiche.
Dopo aver costruito soltanto 20 o 25 esemplari a seconda della storia che leggete, Radar abbandonò il progetto per problemi finanziari. La sua morte avvenuta nel 1974 mise definitamente la parola fine sulla parabola della decappottabile del popolo che oggi, viene cercata invano da molti collezionisti. Quanto potrebbe valere una Citroen Radar in buone condizioni? Considerando che una 2CV in ottime condizioni può valere 50.000 Euro, la cifra potrebbe essere decisamente impressionante.
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