Correva in un periodo in cui non esistevano praticamente misure di sicurezza e le moto erano poco più che telai metallici con due ruote: nonostante questo, il recordman Burt Munro ha segnato la storia del motociclismo.
Erano tempi duri per uomini duri: ad inizio novecento, un uomo neozelandese ingiustamente quasi sconosciuto ad oggi stabilì una serie di assurdi record armato di moto e tanto coraggio. Oggi, vi raccontiamo finalmente la storia di Burt Munro, il vero pioniere dei record di velocità su due ruote che stabili primati rimasti inviolati per decenni!
Erano altri tempi
Per raccontare la storia di oggi dobbiamo tornare indietro di quasi cento anni ad un periodo in cui sulle auto, optional e comfort erano un lontano sogno e per le moto, le misure di sicurezza si limitavano a caschi a padellino e qualche imbottitura qua e là nella giacca in pelle. La storia di Burt Munro, classe 1899, inizia nella semi sconosciuta città neozelandese di Invercargill in un periodo in cui un viaggio da una parte all’altra del mondo poteva durare settimane.
Fin dalla giovane età, Munro ha una sola passione: il motociclismo sportivo. L’uomo – raccontano le cronache dell’epoca – assemblava, smontava e potenziava ciclomotori nel proprio garage di casa usando mezzi artigianali con un solo obiettivo ossia battere tutti i record di velocità possibili. Ma la sua occasione arriverà quando Munro è già molto avanti con l’età e sembra ormai troppo vecchio per farcela…
Il momento perfetto
La motocicletta preferita di Munro è la famosa Indian Scout, un modello americano prodotto dal 1920 al 1949 che però non soddisfava l’uomo con il suo motore da 600 cc capace di “soli” 90 chilometri orari – e ricordatevi che siamo negli anni venti – così Munro per sua stessa ammissione passò interi week end per anni a lavorare sulla moto per renderla più veloce.
L’uomo battè diversi record regionali prendendo parte a molte competizioni che ai tempi si tenevano in spiaggia o nel deserto: purtroppo, la sicurezza in pista era praticamente inesistente e nel corso della sua carriera di pilota e recordman, il neozelandese subì almeno una decina di infortuni molto gravi tra cui una commozione celebrale che lo mandò in coma per alcuni giorni, senza mai abbandonare la passione per la velocità. La sua occasione di portare la sua passione al livello successivo però arrivò solo negli anni sessanta…
Il record imbattibile
Nel 1962, Munro ebbe l’opportunità di raggiungere Bonneville nello Utah per partecipare ad un evento sportivo in moto: dopo aver affrontato un viaggio lunghissimo in nave per arrivare con la propria moto negli USA e alcuni problemi burocratici, Munro all’età di oltre sessant’anni fece registrare un record assoluto di 288 chilometri orari sulla sua Indian.
Incredibilmente, anno dopo anno Munro battè tutti i suoi record precedenti fino al 1967, anno in cui stabilirà un primato ancora imbattuto a mezzo secolo di distanza: il record assoluto di velocità su una moto Indian pari a ben 305,89 chilometri orari. Munro morirà per cause naturali una decina di anni dopo ma la storia non finì certo qui: nel 2013, la stessa Indian che aveva accompagnato l’uomo per una vita gli dedicò una moto commemorativa chiamata Spirit of Munro. Dopo il record che ha stabilito, ci sembra davvero giusto.