E chi l’ha detto che la Lamborghini Urus è stata la prima Lamborghini a quattro porte di sempre? Molto prima che questa vettura venisse ideata, il marchio propose una vettura elegante e potente come poche altre.
La casa italiana Lamborghini rivaleggia ovviamente con Ferrari e Pagani per il settore di mercato delle supercar ma in un passato nemmeno tanto remoto ha rischiato di finire a “pestare i piedi” o meglio le gomme di un’altra nota casa italiana ossia Maserati.
Una rivale specializzata in berline a quattro posti che puntano prima sul comfort e poi sulla potenza. La Lamborghini in questione è uscita anche prima dell’Urus, primo SUV a quattro posti del marchio.
Un prodotto rivoluzionario
Se esiste una vettura che ha cambiato radicalmente la filosofia di un produttore di supercar questa non può essere che la Lamborghini Urus, il primo SUV prodotto in serie da Lambo che pure aveva già dimostrato anni prima il suo interesse per questo settore di mercato. Ma questa è un’altra storia. Oggi, parliamo invece di un’altra vettura, una uscita dieci prima dell’uris che leva di fatto il primato all’auto che tutti conosciamo bene.
Innanzitutto, la Urus non sarebbe comunque la prima vettura a quattro porte della Lamborghini dato che negli anni settanta il marchio ci aveva provato con la Espada, una vettura sportiva a quattro posti che non ottenne un grandissimo successo commerciale. Ma anche se volessimo parlare della prima auto a quattro posti del marchio prodotta nel 2000, ci sarebbe un mezzo di cui parlare a fondo.
Due più due
L’equazione più elementare che viene insegnata a scuola ha dato vita già nel 2008, dieci anni prima dell’uscita del noto SUV di Lambo, alla costruzione di una eccitante automobile che poteva davvero inserire il marchio di Sant’Agata su un settore praticamente inesplorato di mercato dando non pochi grattacapi a marchi come Maserati, Rolls Royce e Bentley, tutti marchi che per quanto campioni nel settore del lusso non replicano certo la pura potenza del Toro italiano.
Il nome della Lamborghini Estoque è tutto un programma: rimanendo legata all’immaginario della corrida su cui la casa ha costruito un nome – cosa tra l’altro strana dato che nella corrida il toro viene ucciso – è quello della spada con cui il matador dà il colpo di grazia al suo avversario di sempre, il toro, alla fine dell’esibizione.
Stoccata finale
Partendo da queste premesse, la Lamborghini Estoque non poteva certo essere un’auto pacifica. E infatti, era tutto il contrario: la Lambo fece del suo meglio con questa berlina, dotandola di un portentoso motore V10 da 560 cavalli necessario per spingere a velocità folle una vettura lussuosa dal peso superiore ai 1.600 chilogrammi, non certo una massa degna di una supercar!
La prima ed unica apparizione pubblica ufficiale della Estoque avvenne durante il Salone di Parigi del 2008 in occasione del quale il pubblico rimase molto colpito dal concept della vettura, potente ma lussuosa allo stesso tempo. Purtroppo sicuramente per ragioni economiche la casa italiana decise di accantonare il progetto. La Bentley italiana insomma non vedrà mai la luce.