Anche i migliori possono sbagliare e Alfa Romeo, leggendaria casa italiana, non fa certo eccezione. La casa del Biscione ha prodotto tante auto da sogno ma ci sono stati dei casi, come questo, in cui ha davvero sbagliato!
Non tutti i marchi possono vantare una storia ed un listino di modelli storici illustre come quello dell’italiana Alfa Romeo ma anche la casa più rinomata d’Italia ha “toppato” alla grande qualche volta. Ecco qual è il modello più odiato – e a ragione – dai fans della casa che non si sono mai ripresi davvero da questo affronto verso la loro passione per una casa produttrice così famosa.
Un’auto intelligente
Cosa rende un’Alfa Romeo una grande auto? Carisma? Personalità? Alte prestazioni? Nessun problema, l’auto di cui parliamo oggi non aveva nessuna di queste tre caratteristiche, anzi, vantava dei difetti che l’hanno resa una delle peggiori auto mai prodotte in Italia in senso assoluto e che spingono i collezionisti a snobbarla anche oggi. Ma andiamo con ordine: siamo negli anni settanta e Alfa Romeo sta facendo i conti con un altro grosso fiasco, quello dell’Alfasud.
La piccola di casa Alfa è una bella auto ma ha dei problemi di affidabilità che l’hanno resa molto impopolare. Serve una soluzione e così, il marchio decide di provare a rivoluzionare la sua immagine immettendo sul mercato una vettura compatta e al passo con i tempi in un periodo in cui le vetture giapponesi iniziano davvero a fare paura alla concorrenza sul mercato. Nel 1983, arriva l’Alfa Romeo Arna, annunciata come “L’auto per i veri Alfisti”.
Un fallimento annunciato
Il primo grosso, enorme errore della casa italiana è snaturare troppo la vettura. Presentata nel 1983, la Alfa Romeo Arna è uno dei casi di re-branding più clamorosi mai visti nel mondo dell’auto. Il suo telaio è quello della Nissan Cherry/Pulsar, un’auto rispettabile ma molto scialba che non ha nulla a che vedere con i modelli Alfa venduti fino a questo punto. L’accordo con la Nissan prevede che i giapponesi completino il 20% del lavoro di assemblaggio.
La linea dell’auto non è granché e se questo può sembrare un problema marginale per una casa come Nissan o Fiat che produce auto popolari, lo è parecchio per un marchio famoso per le sue vetture sportive e dinamiche. Peggio ancora, il nuovo motore boxer nonostante le revisioni produce appena un cavallo in più rispetto alla versione precedente. E’ evidente da subito che l’Arna non è all’altezza delle aspettative.
Da dimenticare per sempre
Non è tutto: a quanto pare, pur avendo gli occhi della stampa specializzata addosso dopo lo scandalo dell’Alfasud, la casa italiana non risolve del tutto i problemi di corrosione e ruggine che hanno afflitto la vettura. La Arna nonostante il trattamento Zincroplast che Nissan applica a tutti i componenti provenienti dal Giappone risulta – citando Sasa Times – “Precoce, poco meno rugginosa della Alfasud, costosa e lenta”. Il verdetto del mercato è spietato.
Fino al 1987, Alfa Romeo produce poco più di 53.000 esemplari, molti dei quali rimangono invenduti. Da notare anche che l’auto a differenza della maggior parte delle Alfa prodotte fino a quel momento non viene neppure accettata in servizio con la Polizia o l’Arma dei Carabinieri e solo i Vigili Urbani acquistano qualche esemplare. La vettura va in pensione dopo aver causato gravi perdite al marchio del Biscione che rinuncia pure ad un restyling. Un fiasco totale, insomma.